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domenica 30 agosto 2015

18 MARZO 2015: 71° ANNIVERSARIO DELLA STRAGE

Trasmettere il ricordo e la memoria è un compito dei testimoni e di quanti hanno vissuto il dramma; ascoltare le testimonianze, ricavarne una riflessione sui temi della convivenza pacifica e della tolleranza è un compito della scuola; impostare la propria azione politica e le proprie scelte affinchè questi orrori non si ripetano è compito della classe politica.
 
 
 
Di Patrizia Dignatici
 
Anche quest'anno diversi sono stati i momenti dedicati al ricordo della strage di Monchio, Costrignano, Susano e Savoniero.

Il giorno 18 marzo Armando Tincani, che all'epoca della strage aveva sei anni e mezzo ha portato la sua testimonianza agli alunni della Scuola Primaria di Monchio: suo padre, accorso in aiuto di un vicino di casa a cui era stata incendiata la stalla, venne ucciso con un colpo di rivoltella alla fronte, davanti al figlio.

Trasmettere il ricordo e la memoria è un compito dei testimoni e di quanti hanno vissuto il dramma; ascoltare le testimonianze, ricavarne una riflessione sui temi della convivenza pacifica e della tolleranza è un compito della scuola; impostare la propria azione politica e le proprie scelte affinchè questi orrori non si ripetano è compito della classe politica.

Ecco perchè erano presenti a scuola anche il sindaco Fabio Braglia e l'assessore Pamela Barbati che in un secondo momento si sono recati al monumento nel parco di Monchio per un omaggio alle vittime della strage.

Venerdì 20 si è svolta la via Crucis della Strage a Monchio all'aperto: in ogni stazione sono stati letti testi che ricordavano i principali avvenimenti della strage in un'atmosfera densa di commozione, ma anche di fede nella condivisione della preghiera per la pace.

Il giorno successivo a Costrignano c'è stata la camminata sui luoghi della strage.

Alla partenza Ferruccio Pigoni ha raccontato alcuni momenti di quel 18 marzo e della morte di suo padre. Il gruppo di escursionisti, guidati da Roberto Tincani, è quindi partita per una camminata che ha toccato diversi luoghi significativi dell'eccidio.

Alla sera, nel teatro di Palagano è stato proiettato il film documentario "La brezza degli angeli" di Stefano Ballini, alla presenza dell'autore.

La "Brezza degli Angeli" è una metafora: è la storia di un bambino nato nel 1924 a Greve in Chianti e morto di tifo nel 1927, che oggi a settanta anni da allora, attraverso la brezza che soffia, racconta al suo unico fratellino rimasto in vita ormai settantenne, alcune storie di bambini morti nell'anno peggiore del secolo scorso: il 1944.

La storia parte da Greve in Chianti e si snoda attraverso Monchio, Vallucciole di Stia, Sant'Anna di Stazzema, Padule di Fucecchio, Vinca e Marzabotto.

Il giorno 22 si è infine tenuta a Costrignano la commemorazione ufficiale del 71° anniversario alla presenza di molte autorità, tra le quali il presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonacini e il Ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti.

Numerosi i gonfaloni e gli stendardi di comuni, della provincia, di associazioni, ma soprattutto numerosi i residenti del territorio, nonostante le condizioni climatiche non favorevoli.

Durante la Messa, i bambini della Scuola Primaria hanno cantato la canzone della strage e hanno fatto dono alle autorità di una loro creazione dell'Albero della Pace, accompagnata da queste parole: "Noi bambini di questi paesi siamo bambini fortunati: non conosciamo la guerra, non conosciamo la fame, possiamo stare all'aria aperta a giocare in sicurezza, senza paura, non siamo costretti a lavorare per aiutare le nostre famiglie, andiamo a scuola, siamo circondati da persone che ci amano. Sappiamo pero' che non è sempre stato così. Sappiamo, attraverso i racconti dei nostri nonni e le testimonianze di alcuni anziani che qui la guerra ha portato via tante vite innocenti, sappiamo che un giorno qui si è scatenato l'inferno

Nel parco di Monchio sono stati piantati 136 alberi, ognuno dei quali ricorda una vittima del 18 marzo. In quel parco noi andiamo spesso a giocare e per noi quello è un luogo di pace e gli alberi sono un segno di vita.

Gli alberi, soprattutto per noi che abitiamo in montagna, ci sono sempre attorno rendendo l'ambiente in cui viviamo più bello e l'aria più pulita. sugli alberi ci arrampichiamo e sotto gli alberi ci riposiamo. Ecco perché abbiamo deciso di farvi dono del nostro Albero della Pace che abbiamo dipinto anche sul muro del cortile della scuola. E' un albero con radici profonde, ma con rami che si alzano verso il cielo.

Le sue radici partono dalla terra che ha visto la strage, ma i suoi rami sognano un futuro di pace specialmente per tutti quei bambini che vivono nei paesi ancora in guerra, anche poco lontano da qui".

A causa della pioggia, non è stato possibile realizzare il murales previsto sul muro che dalla piazza di Monchio porta verso Santa Giulia, ma i ragazzi del Collettivo FX di Reggio Emilia, i sono impegnati a realizzarlo appena la stagione sarà più favorevole.
 


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