Luna Blog

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sabato 20 settembre 2014

ASPETTANDO IERI



di Enes Ljesnjanin

A fatica riesco ad alzarmi dal letto. Che succede? Sento le ginocchia tremare, far fatica a sorreggere il peso del corpo. Appoggio i polsi sul letto, e facendo leva mi alzo in piedi. Tengo la mano destra attaccata al muro per aiutarmi a sorreggermi.
'Dov'era l'interruttore della luce?' penso tra me e me. E' buio nella stanza, e passo piano piano il palmo della mano sulla parete alla ricerca non ancora affannosa dell'interruttore.
'Ah, ecco trovato' sussurro. Deve essere certamente questo.
No, mi sbagliavo, è solo una presa di corrente.
Continuo a palpare il muro, adesso ho un po' di ansia, non trovo ciò che sto cercando.
Mi sposto a piccoli passi.
Finalmente la ruvida superficie toccata fin'ora lascia spazio ad una superficie metallica, di poco in rilievo.
'Sì, l'interruttore.'
Accendo la luce. Niente affanno. Sì, niente affanno. Sono in piedi, anche se continuo a mantenermi appoggiato, per paura che non mi cedano le gambe.
Ma che mi è successo? Non ricordo. Eppure faccio fatica.
Ho uno specchio in camera. Lo so, è lì.
Mi volto verso di lui.
Perchè c'è un altro me lì, che mi guarda? Deve essere un sogno. Sì, deve senz'altro essere un sogno. Quando rido, ride pure lui, quasi a scherzare con me. Però non piango, quindi non so come reagirebbe lui. Provo a farci amicizia. Ma non pare capire ciò che gli dico. Anzi, se chiudo gli occhi ho l'impressione che lui li tenga aperti per guardarmi, forse anche per burlarsi di me. E io, per sentirmi più forte li tengo il più chiusi possibile. Se pensa di mettermi in soggezione osservandomi in maniera così subdola e vigliacca, si sbaglia; pf, e io che lo chiamavo amico. Sì, lui si sbaglia. Io sono ok.
Chiudo gli occhi stringendo ogni muscolo del viso, sforzandomi.

Il tempo passa, anche se lentamente.

Inizio a sentire fame, ma quanto tempo sta passando? Io continuo a tenere gli occhi chiusi. Non voglio di certo cedere per primo. Magari se io li apro, poi li chiude lui, per ripicca.
Lasciamo le cose così come stanno.

Se non ci fosse la parete di fianco a me penso sarei già crollato.
Aspetta, ma sono certo che sia la parete quella di fianco a me?

Sono qui con gli occhi chiusi da così tanto tempo che non sono più sicuro di nulla. No, non ne sono sicuro.

Sento sempre più fame, ma non mi darò per vinto. Ma non ne sono così sicuro.
Tocco con la mano libera il mio stomaco. Io ho fame, ma l'addome è bello gonfio. Sicuramente per quello le ginocchia continuano a tremarmi. Sono troppo pesante.

Ad un tratto il buio diventa ancora più presente di quanto non lo fosse stato fino a quel momento.
Cosa mi sta succedendo? Non sento più le gambe. Sento i brividi lungo la schiena. Ho freddo. Le mie mani implorano pietà. Il mio corpo pare martoriato. Ma non aprirò gli occhi. Ho la nausea. E' da tanto tempo che non vomito. Sarà il caso di andare in bagno; il mio amico capirà.

Piano piano apro il primo occhio, per sbirciare cosa sta facendo il mio amico. Il mio è un tentativo. Non ci riesco. C'è troppa luce. Non sto bene. Non voglio vedere la luce. No. Però ho bisogno di vomitare. Provo ad aprir entrambi gli occhi, in un colpo, senza temporeggiare.

NO! la luce è troppo forte. Le gambe non tengono più. Sto crollando.

La mano, che era fin lì stata appoggiata al muro, scivola lentamente sul corpo, che in un attimo crolla, provocando un rumore assordante, -diranno poi gli inquilini del piano di sotto, spaventatisi.-
la testa colpisce fortemente per terra – diranno poi i medici.-
Il mio corpo rimane inerme, per terra.

Il tempo passa, pare un eternità.

L'indomani apro gli occhi. Cos'è tutto questo bianco attorno a me?
Sono in ospedale.
Un medico, rimasto tutta la notte di fianco a me – mi confidò lui stesso-, quasi sorride quando vede i miei occhi aprirsi.
Dice che gli stavo a cuore, perchè avevo un corpicino così piccolo, minuto e secco – furono parole sue queste- e non riusciva a capire per quale motivo non mangiassi da una settimana.
Le sue parole per me furono una coltellata nella schiena. Mentiva.
'Lei si sbaglia. Ho mangiato l'altro ieri. Non vede il mio corpo? Sono alto la sua esatta metà, e peso il suo esatto doppio'
Il medico non tolse per un solo attimo i suoi occhi dai miei.
Riporto le sue parole furiose e calme allo stesso momento,dette in tono pacato:
'E' alto un metro e 82, e pesa 41 kg'
' Ma il mio amico specchio mi ha detto che …'
'Combatteremo insieme, e se lo vorrà, la mano potrà appoggiarla a me, non più alla parete' disse ancora con tono pacato.

Rimasi tutto d'un pezzo. Ma da sdraiato, alzai il mio braccio e voltai il palmo della mia mano destra affinchè potessi vederlo.

Era del colore della parete, sotto le unghie c'era addirittura vernice bianca, quasi come se avessi lottato con le mura della mia cameretta.

Prima di andarsene da quella stanza, mi disse le parole che mi fecero più male di ogni altro giudizio che mi ero toccato subire dalle persone accanto a me. Le ricordo bene.
Erano : ' Io e lei lotteremo insieme, ma la smetta di guardarsi allo specchio di camera sua. In camera sua non c'è alcun specchio.' e mentre mi diceva queste parole teneva appoggiata la sua mano sulla mia spalla.

Il tempo passa, e va sempre più veloce. Adesso sì, va veloce.


martedì 9 settembre 2014

IL LICEO MARIA IMMACOLATA DI PALAGANO: UNA BREVE CRONISTORIA


Una staffetta - quasi rocambolesca nel finale - ci ha consegnato un liceo ancora vitalissimo




di Chiara Ricchi


La recentissima statalizzazione del Liceo Maria Immacolata costituisce l’ultimo ed importantissimo punto di snodo nella storia di questa scuola, che da sempre si è connotata come istituzione educativa di alto profilo qualitativo, riferimento nella Valle del Dragone e anche molto oltre. Proviamo allora a ricostruire le tappe più significative della sua storia , desumendole dalla bibliografia locale[1] e da documentazione gentilmente fornita.

Se già nel 1950 le Suore Francescane diedero coraggiosamente vita alla prima Scuola Media della montagna, nel 1956 fu addirittura aperto l’Istituto Magistrale femminile nell’attuale edificio, ufficialmente inaugurato e benedetto il 2 settembre 1957 dal Card. Lercaro, vescovo di Bologna e dall’Arcivescovo di Modena Mons. Amici. L’Istituto fu intitolato a Maria Immacolata e riconosciuto legalmente nel 1958. Il conforto delle iscrizioni di ebbe da subito, e tale fu l’entusiasmo che si giunsero a contare, tra scuola media e superiore, 214 alunni in un solo anno. La scuola media delle Francescane fu poi chiusa nel 1972, essendo già aperta e funzionante, fin  dall’anno scolastico 1963/64, quella statale di Palagano. Proseguiva nel frattempo l’opera dell’Istituto, che a metà degli anni ’80 aveva già diplomato oltre 500 maestre, imponendosi come istituzione scolastica di grande qualità, il cui prestigio si propagava fino alla città: quando si scendeva a Modena per sostenere l’Esame di Maturità presso l’Ist. Mag. Carlo Sigonio da candidate esterne (dormendo la notte precedente presso l’Istituto di San Faustino), chi scrive ricorda chiaramente le maturande degli altri Istituti cittadini guardare con deferente timore alle “montanare” che, si sapeva, avrebbero ottenuto i risultati migliori attribuiti dalla Commissione esaminatrice. All’Università di Bologna più di un docente, leggendo sul libretto la provenienza palaganese di chi scrive, fece intendere che si attendeva all’esame una performance particolarmente soddisfacente da un’ex alunna dell’Istituto Maria Immacolata. Generazioni di insegnanti nella scuola di I e di II Grado furono formate negli anni dall’Istituto, ma soprattutto “ai ragazzi e alle ragazze è stata offerta un’opportunità importante di riscatto della propria condizione e di mobilità sociale”[2]

Nel 1992, a fronte delle nuove richieste del mercato del lavoro e recependo le proposte di riforma della Secondaria di II Grado della Commissione Parlamentare Brocca, il vecchio Istituto Magistrale fu trasformato in Corso Quinquennale a due indirizzi: Linguistico e Pedagogico-Sociale. Anche da un punto di vista amministrativo la scuola si rinnovò: inizialmente la gestione, la proprietà e la direzione pedagogico-formativa erano esclusivamente delle Religiose. Dall'ottobre del 1993, con D.M. 21/10/93, la gestione e la proprietà sono passate alla Cooperativa Scolastica "San Francesco", formata da collaboratori laici e dalle religiose. Il Presidente della Cooperativa Scolastica fu il compianto Prof. Don Adriano Tollari, che ci ha lasciati il 4 agosto di quest’anno. Notevole il suo contributo al progetto educativo della nuova scuola, amata e seguita in tutte le sue attività insieme alle Suore. Dal ’92 si sono susseguiti anni di grande cambiamento nell’Istituto, oltre che nella strutturazione dei corsi e nelle discipline di insegnamento, anche nel corpo dei docenti, che in gran parte sono stati reclutati tra giovani laureati della zona. Va qui elogiato il coraggio che la Preside Suor Enrica Barigazzi e le religiose già insegnanti dell’Istituto mostrarono nell’affidare il nuovo Quinquennio a neolaureati come la sottoscritta, pieni certo di entusiasmo e motivazione, ma al tempo stesso molto inesperti di didattica. L’impegno non è mancato e molteplici sono state le sollecitazioni all’aggiornamento continuo, alla professionalizzazione sempre più seria. Molte proposte di innovazione sono state accolte dalle insegnanti più mature, che davvero hanno saputo responsabilizzare e motivare i nuovi insegnanti: la scuola ha così ottenuto riconoscimenti anche lusinghieri in concorsi, progetti (come non citare l’affermazione nella finale nazionale dei nostri ragazzi palaganesi in una edizione dell’ EBG, European Business Game, progetto di simulazione imprenditoriale finanziato da fondi europei?), migliorando la propria visibilità e raccogliendo nuove iscrizioni anche al di fuori del comprensorio locale. Grande innovazione fu la stessa introduzione di alunni maschi in una scuola che precedentemente era solo femminile. Lo spirito più autentico della comunità educativa, d’altro canto, non ha subito stravolgimenti e l’identità cattolica e francescana dell’Istituto sono rimasti i cardini di riferimento fino ad oggi.
Dal 2010, nel Nuovo Ordinamento entrato in vigore con la Riforma della Scuola Secondaria Superiore, il Liceo di Palagano è diventato un liceo paritario (in applicazione alla Legge 62 del marzo 2000), con una duplice offerta formativa: Liceo Linguistico e Liceo delle Scienze Umane opzione Economico-Sociale.
Appartenente al Distretto Scolastico n.19 di Sassuolo (MO), rimane l'unico Istituto Scolastico Superiore della vallata del Dragone.

Il giugno 2012 ha visto concludere la propria attività nella scuola a Don Tollari, Presidente della Cooperativa dal 1992, per raggiunti limiti d’età e per motivi di salute, e a Sr. Enrica Barigazzi, insegnante di latino e italiano per ben cinquant’anni e già Preside della Scuola (succeduta a Madre Gabriella Castagnetti, prima dirigente dell’Istituto, e, dal 2003/04, sostituita dall’attuale preside Sr. Armanda Debbi). Nella seduta dello stesso mese è stato rinnovato il Consiglio d’Amministrazone della Cooperativa Scolastica, che a tutt’oggi risulta composto dalle seguenti persone : Casini Osvaldo (nuovo Presidente), Pacchiarini Viviana, Monti Gabriele, Magnani Anna, Pagliai Milvia, Fratti Andrea, Casini Don Sergio (come referente della Diocesi di Modena), Celoni Sr. Monica (economa delle Francescane). L’obiettivo fondamentale della nuova Cooperativa è stato da subito aumentare il numero degli iscritti, dal momento che alcune classi contavano un numero troppo esiguo di alunni. In tre anni di lavoro l’obiettivo è stato centrato, pur rimanendo notevoli difficoltà economiche: la Curia ha sempre fatto seguito ai propri impegni integrando i bilanci della Cooperativa. A giugno del 2014, tuttavia, soprattutto a causa di pressanti richieste da parte delle parrocchie che avevano subito il sisma del 2012, la Diocesi si è vista costretta a sospendere il contributo alla scuola, assicurando tuttavia che  avrebbe accompagnato la Cooperativa per un anno ancora (fino al giugno 2015) , durante la ricerca di soluzioni alternative di autofinanziamento.
Si aprivano a questo punto due possibilità: ricerca di fondi nel privato o tentativo di statalizzazione. Vista l’impossibilità di proseguire sulla prima strada, l’unica alternativa è rimasta la statalizzazione. A questo obiettivo hanno lavorato fino allo stremo il Sindaco, Braglia Fabio, e il Presidente della Cooperativa Osvaldo Casini, dalla fine di giugno 2014. La statalizzazione è stata concessa, per il nuovo anno scolastico 2014/2015, alle prime due classi del Liceo M.Immacolata, che diventa sede staccata del Liceo Formiggini di Sassuolo. Esigenze numeriche hanno imposto di mantenere un solo indirizzo, quello Socio-Economico, mentre il Linguistico non potrà proseguire. La Cooperativa, tuttavia, per non deludere le famiglie degli alunni che desideravano frequentare il Linguistico, ha profuso un ulteriore sforzo assicurando l’arricchimento dell’offerta formativa a ben tre lingue straniere: oltre inglese e spagnolo (già presenti nel piano orario dell’indirizzo Socio-Economico),  anche il tedesco (il cui docente sarà a carico della Cooperativa), in orario extracurricolare.

Questa dunque, ad oggi, la situazione di una scuola alla cui sopravvivenza è intimamente legata la vita stessa del nostro paese e dell’intera vallata.




[1] Galloni A. – Braglia S. – Ricchi B., Palagano (Pepita d’oro?) Modena, Toschi 1986, pp. 129-131
   AA.VV., Palagano e le sue frazioni, Formigine, Golinelli, 2007, pp. 207-208; 257-274
   AA.VV., Ricordare è vvere, Villa Verucchio, Pazzini 2002, pp. 17-26
[2] Fiorenzi E. in AA.VV., Palagano e le sue frazioni, Formigine, Golinelli, 2007, p.272