Riflessione triste di un elettore
Davide Bettuzzi
Fortunato Palagano!
Le cose devono andare proprio bene se i cittadini del paese, "patria di geni e cervelli fini", come scrisse il poeta, hanno presentato una sola lista alle elezioni comunali. Tutti contenti e grati a tal punto che, in massa, "sicuramente" voteranno la compagine capeggiata dal sindaco uscente. Nessuno, proprio nessuno, ha sentito il bisogno di partecipare alle elezioni ed offrire una alternativa, una proposta diversa.
Dev'essere proprio così, perché un conto è trovarsi alle elezioni con un'unica lista, come potrebbe succedere a Montefiorino, causa l'esclusione dell'altra da parte della Commissione elettorale; altro discorso è avere proprio una sola lista, punto e basta.
Quindi tutto bene. Nessuno si lamenti e avanti così!
Invece no, non va bene.
Intanto perché è difficile pensare che l'amministrazione uscente abbia ottenuto un apprezzamento così alto dalla totalità dei cittadini, evento più inverosimile che improbabile. è evidente, infatti, che una parte della popolazione non ha apprezzato, in parte o del tutto, l'operato degli ultimi amministratori.
Inoltre va detto che l'infallibilità non è una dote comune e un controllo da parte di chi deve esercitare il delicato e difficile ruolo di minoranza è quantomeno auspicabile.
Può anche essere che qualcuno preferisca il commissariamento alla rappresentanza popolare. Opinione da rispettare come tutte, ma, permettetemi di dire, qualche perplessità la solleva.
Però, la grande tristezza che mi prende deriva dal fatto che una popolazione che fondamentalmente sta bene, è istruita, è capace di esprimere le proprie opinioni, in un paese libero dove si possono votare i propri rappresentanti o anche mettersi, per un periodo della propria vita al servizio della collettività, non sia stata capace di esprimere, con i meccanismi della democrazia, la propria pluralità politica, pluralità che, se sfruttata e utilizzata con coerenza, onestà e intelligenza, diventa complementarietà e forza positiva a vantaggio di tutta la collettività.
Allora sì che si sarebbe potuto dire: "tutto bene!".
Le cose devono andare proprio bene se i cittadini del paese, "patria di geni e cervelli fini", come scrisse il poeta, hanno presentato una sola lista alle elezioni comunali. Tutti contenti e grati a tal punto che, in massa, "sicuramente" voteranno la compagine capeggiata dal sindaco uscente. Nessuno, proprio nessuno, ha sentito il bisogno di partecipare alle elezioni ed offrire una alternativa, una proposta diversa.
Dev'essere proprio così, perché un conto è trovarsi alle elezioni con un'unica lista, come potrebbe succedere a Montefiorino, causa l'esclusione dell'altra da parte della Commissione elettorale; altro discorso è avere proprio una sola lista, punto e basta.
Quindi tutto bene. Nessuno si lamenti e avanti così!
Invece no, non va bene.
Intanto perché è difficile pensare che l'amministrazione uscente abbia ottenuto un apprezzamento così alto dalla totalità dei cittadini, evento più inverosimile che improbabile. è evidente, infatti, che una parte della popolazione non ha apprezzato, in parte o del tutto, l'operato degli ultimi amministratori.
Inoltre va detto che l'infallibilità non è una dote comune e un controllo da parte di chi deve esercitare il delicato e difficile ruolo di minoranza è quantomeno auspicabile.
Può anche essere che qualcuno preferisca il commissariamento alla rappresentanza popolare. Opinione da rispettare come tutte, ma, permettetemi di dire, qualche perplessità la solleva.
Però, la grande tristezza che mi prende deriva dal fatto che una popolazione che fondamentalmente sta bene, è istruita, è capace di esprimere le proprie opinioni, in un paese libero dove si possono votare i propri rappresentanti o anche mettersi, per un periodo della propria vita al servizio della collettività, non sia stata capace di esprimere, con i meccanismi della democrazia, la propria pluralità politica, pluralità che, se sfruttata e utilizzata con coerenza, onestà e intelligenza, diventa complementarietà e forza positiva a vantaggio di tutta la collettività.
Allora sì che si sarebbe potuto dire: "tutto bene!".
Pubblicato su la Luna nuova - Maggio 2016 - num 48
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