SCRIVI ALLA LUNA
Palagano mia
(Italia mia),
benché l parlar sia indarno
a le piaghe
mortali
che nel bel
corpo tuo sì spesse veggio,
piacemi almen
che ’miei sospir ’ sian quali
spera il
Tevero et Arno,
e ‘l Po,
dove doglioso et grave or seggio.
(Francesco
Petrarca)
Cara ed
amata Palagano,
quando
incontrai, per la prima volta, questa toccante poesia, che invito
tutti a leggere nella sua interezza, avevo dodici anni; facevo la
prima media. In un paesino, Costrignano, dove l’analfabetismo era
pane quotidiano, dove le distruzioni materiali e morali dovute alla
seconda guerra mondiale erano sotto gli occhi di tutti, leggendola e
rileggendola, piansi lacrime amarissime. In quella, il poeta parlava
di un’altra Italia, ma le disgrazie di allora sono simili alle
nostre ed oggi, ancora una volta, volgono al peggio. C’è poco da
gioire! Quando, finalmente, questo nostro bel Paese fu messo assieme,
con tanto sangue, sudore, fame della nostra migliore gioventù, un
grido solo si levò dall’Alpi alla Sicilia: "Fratelli
d’Italia!…", parola che non suona più come un tempo.
Ma
veniamo al nostro “bel paese” che ha dato i natali a parecchi di
noi, palaganesi.
Palagano è
un paradigma della storia, non è l’ultimo paese di questa Regione
e di questo mondo! Quello che sta capitando da noi succede da troppe
parti. Sui nostri monti, preti in testa, si è combattuta un’accanita
Resistenza contro Nazisti e Fascisti e certi atteggiamenti, certe
disaffezioni la vanificano; parecchie radici della nostra
Costituzione, che senza averne letta nemmeno una sola riga qualcuno
vorrebbe cambiare, affondano proprio qui, da noi! Inutile fare lunghi
discorsi e giri di parole.
Mi limito, con grande angoscia nel cuore,
ad unire la mia voce alle “riflessioni tristi di un palaganese
elettore” che grida: "Cosa ti è successo, Palagano!".
Ai giovani che vivono nelle nostre contrade rivolgo “con rabbia”
e convinzione un grande appello: "Ragazzi, fate politica!
perché la manna non cade dal cielo! Se la politica non la fate voi
per voi stessi e la lasciate fare agli altri per conto vostro,
statene pur certi, non la faranno per voi, ma contro di voi!".
“Turatevi il naso e fate politica! Prendete in mano la situazione o
sarete travolti!”
Auguri, ragazzi.
Ugo Beneventi.
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