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giovedì 4 agosto 2016

"ITALIA MIA"

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Palagano mia (Italia mia),
benché l parlar sia indarno
a le piaghe mortali
che nel bel corpo tuo sì spesse veggio,
piacemi almen che ’miei sospir ’ sian quali
spera il Tevero et Arno,
e ‘l Po, dove doglioso et grave or seggio.

(Francesco Petrarca)



Cara ed amata Palagano,
quando incontrai, per la prima volta, questa toccante poesia, che invito tutti a leggere nella sua interezza, avevo dodici anni; facevo la prima media. In un paesino, Costrignano, dove l’analfabetismo era pane quotidiano, dove le distruzioni materiali e morali dovute alla seconda guerra mondiale erano sotto gli occhi di tutti, leggendola e rileggendola, piansi lacrime amarissime. In quella, il poeta parlava di un’altra Italia, ma le disgrazie di allora sono simili alle nostre ed oggi, ancora una volta, volgono al peggio. C’è poco da gioire! Quando, finalmente, questo nostro bel Paese fu messo assieme, con tanto sangue, sudore, fame della nostra migliore gioventù, un grido solo si levò dall’Alpi alla Sicilia: "Fratelli d’Italia!…", parola che non suona più come un tempo.
Ma veniamo al nostro “bel paese” che ha dato i natali a parecchi di noi, palaganesi.
Palagano è un paradigma della storia, non è l’ultimo paese di questa Regione e di questo mondo! Quello che sta capitando da noi succede da troppe parti. Sui nostri monti, preti in testa, si è combattuta un’accanita Resistenza contro Nazisti e Fascisti e certi atteggiamenti, certe disaffezioni la vanificano; parecchie radici della nostra Costituzione, che senza averne letta nemmeno una sola riga qualcuno vorrebbe cambiare, affondano proprio qui, da noi! Inutile fare lunghi discorsi e giri di parole.
Mi limito, con grande angoscia nel cuore, ad unire la mia voce alle “riflessioni tristi di un palaganese elettore” che grida: "Cosa ti è successo, Palagano!". Ai giovani che vivono nelle nostre contrade rivolgo “con rabbia” e convinzione un grande appello: "Ragazzi, fate politica! perché la manna non cade dal cielo! Se la politica non la fate voi per voi stessi e la lasciate fare agli altri per conto vostro, statene pur certi, non la faranno per voi, ma contro di voi!".
“Turatevi il naso e fate politica! Prendete in mano la situazione o sarete travolti!”
Auguri, ragazzi.

Ugo Beneventi.

   

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